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cosa visitare

  • Furore

E' un comune di appena 800 abitanti circa della provincia di Salerno in Costiera Amalfitana. È famoso per il suo fiordo, ristretto specchio d'acqua posto allo sbocco di un vallone strapiombante a mare, ed un pittoresco minuscolo borgo marinaro che fu abitato, tra gli altri, da Roberto Rossellini (che vi girò il film L'Amore) e da Anna Magnani, che era allora sentimentalmente legata al regista e che fu l'interprete di un episodio dello stesso film. A luglio del 2009 è stato inaugurato Un piccolo museo dedicato all'attrice in una delle casette del borgo di Furuore. Molto seguita é anche la gara internazionale di tuffi Marmeeting che si tiene ogni anno sul ponte del fiordo. Il fiordo di Furore può essere raggiunto da alcuni sentieri interni come il sentiero dei pipistrelli impazziti che collega Punta Tavola col fiordo, tramite la strada statale Meta-Amalfi che scavalca il fiordo con un suggestivo ponte sospeso sul mare (30 metri di altezza), o via mare naturalmente. Furore prende il nome dal fragore delle onde che si infrangono sulla sua costa, particolarmente violente durante i giorni di mare agitato. La storia di Furore è legata alle vicende della Repubblica Marinara di Amalfi. Il fiordo ha da sempre rappresentato un porto naturale nel quale si svolsero fiorenti traffici e si svilupparono le forme più antiche di attività industriali, come cartiere e mulini. Furore è noto anche come "il paese che non c'è", visto che non esiste un vero e proprio abitato e le case spuntano isolate dai costoni di roccia. Singolare è la galleria d'arte en plein air costituita da oltre cento "muri d'autore", murales e sculture che fanno di Furore un "paese dipinto". Furore non ha frazioni, bensì 3 contrade costituenti il centro abitato: Sant'Agnelo (Contrada della Gatta), Sant'Elia (Contrada della Cicala), Santo Jaco (Contrada del Ciuccio).

  • Amalfi

è un comune di circa 5.500 abitanti della provincia di Salerno. Dà il nome all'omonimo tratto della penisola su cui sorge, la costiera amalfitana, che dal 1997 è stata dichiarata dall'UNESCO Patrimonio Mondiale dell'Umanità. La sua fondazione viene fatta risalire ai Romani. Nel IX secolo divenne una delle Repubbliche marinare rivaleggiando con Pisa, Venezia e Genova per il controllo del Mediterraneo. Il Codice Marittimo di Amalfi, meglio noto col nome di Tavole Amalfitane, ebbe una grande influenza fino al XVII secolo. Amalfi raggiunse il proprio massimo splendore nell'XI secolo, dopodiché iniziò una rapida decadenza: nel 1131 fu conquistata dai Normanni e nel 1135 e 1137 saccheggiata dai pisani. Nel 1343, poi, una tempesta con conseguente maremoto distrusse gran parte della città. Il più celebre monumento di Amalfi è certamente il Duomo in stile arabo-siciliano e dedicato al Santo patrono Andrea. La sua costruzione fu iniziata nell'XI secolo e completata con molte aggiunte successive. Si contraddistingue per l'imponente facciata, i portali in bronzo realizzati nel 1066 a Costantinopoli, per il bellissimo Chiostro del Paradiso e per la famosa scalinata. Per tradizione, ogni anno un equipaggio di vogatori amalfitani partecipa alla Regata delle Repubbliche marinare sfidando armi delle tre omologhe città. Per un errore di interpretazione di un testo latino, il filologo Giambattista Pio sostenne che la bussola fosse stata inventata dall'amalfitano Flavio Gioia. Nel testo in questione, tuttavia, non bisogna intendere Flavio come l'inventore della bussola, ma solo come colui che ha riportato la notizia. Tuttavia pare che proprio i navigatori amalfitani siano stati tra i primi ad usare quello strumento. Particolarmente fiorente nella storia della città, e tuttora viva, è l'industria cartaria, legata alla produzione della pregiata carta di Amalfi

  • Ravello

Le sue prestigiose ville ospitarono personaggi e famiglie potenti e ancora oggi alcune di queste, come Villa Rufolo e Villa Cimbrone, attestano un passato fastoso.

  • Positano

Su e giù per la città verticale incastrata nella roccia, dove le scale sostituiscono le strade. 3 cose da fare 

1)  Percorrere il Sentiero degli Innamorati che dalla Spiaggia Grande conduce alle calette di Fornillo. 2) Regalarsi un paio di sandali fatti su misura, perfetti per affrontare le infinite scale di Positano. 3) Arrampicarsi fino al borgo segreto di Nocelle per scoprire il Panorama degli Dei.

  • Pompei

Per raccontare la storia di Pompei, bisogna precisare che nacque due volte sotto due forme diverse. La prima, la città sepolta, venne fondata nell’VIII/IX secolo a.C., ad opera degli Opici ed in seguito degli Osci, seppur non in modo stanziale. Visse nel corso degli anni numerose dominazioni e insediamenti da alcuni dei più potenti popoli della storia antica, senza mai esserne completamente dominata e mantenendo la sua autonomia.

Con l’arrivo dei Greci nel 770 - 780 a.C., che costruirono a pochi km dalla città il Tempio Dorico, la città venne influenzata dagli usi e dal credo dei dominatori, che vennero spodestati poi dagli Etruschi che riconobbero il fascino di Pompei edificando il primo foro, il tempio di Apollo e le prime mura.

Il destino però fu infausto con questa meravigliosa città, che diede i natali ad alcuni dei piu grandi artisti e letterati dell’epoca romana: infatti dopo un primo terremoto del 62 a.C. che distrusse buona parte della città, venne la volta del Vesuvio che ricoprendo Pompei di fumo e lapilli uccise quasi tutti i suoi abitanti. La città venne alla luce all’inizio degli scavi nel 1748 ad opera del Re Carlo III di Borbone. E nel 1997 diventò Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

Molto piu breve è la storia della “nuova" Pompei, ben più giovane ma non meno ricca di divertimenti e bei posti da visitare e scoprire. La Pompei moderna, meta ideale per una gita fuori porta, nacque nel 1891 dopo la costruzione del Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei che custodisce gelosamente il dipinto la Madonna di Pompei. La Basilica presenta uno sfarzoso campanile alto 80 metri che sormonta maestoso la città, in stile corinzio, presenta 5 ordini sovrapposti, l’ultimo raggiungibile tramite un ascensore interno che ti permetterà di godere di una notevole panoramica, che va dalle isole del golfo fino all’Appenino, agli scavi, al Vesuvio e alla Valle del Sarno. Lo spettacolare interno della Basilica è finemente decorato con oro, metalli e marmi preziosi, fedeli alla ricchezza dell’antica città.

  • Salerno

Cosa visitare nel capoluogo dopo le luci d'artista


Duomo di Salerno; Chiese e cattedrali; Lungomare di Salerno; Villa Comunale;
Centro Storico Salerno; Chiesa di San Giorgio; Chiesa San Pietro a Corte; Acquedotto Medievale; Stazione Marittima di Salerno; Salerno War Cemetery; Castello di Arechi; Chiesa della Santissima Annunziata; Duomo di Salerno
Stazione Marittima di Salerno; Palazzo di Citta; Palazzo Genovese; Palazzo d'Avossa
Museo Diocesano San Matteo di Salerno; Museo Archeologico Provinciale di Salerno
Scuola Medica Salernitana Museo Virtuale; Pinacoteca Provinciale Salerno